BARRAFRANCA - I nostri valori, ciò che vogliamo, ciò in cui crediamo. FI Giovani sui princìpi della politica da loro professata

Siamo un gruppo di giovani che ha deciso di formare un Movimento Giovanile all'interno del Partito politico Forza Italia. Ad oggi credere e sperare nella politica per i giovani è pura utopia. La politica ha perso di credibilità, o meglio, coloro che stanno in politica hanno perso fiducia poichè la maggior parte di loro, ha solamente curato i propri interessi facendo, di riflesso, danni alla collettività. Da qui la perdita di credibilità, in primis nei giovani, nei confronti dei politici e quindi della politica. Bisogna comunque ribadire che non tutti i politici sono disonesti e sleali, non tutti attaccati alla poltrona. Ma ritornando al nostro discorso, noi vorremmo mettere nero su bianco le ragioni che ci hanno condotto a scegliere Forza Italia.
Premesso che noi non abbiamo nessun "Padre e Padrone" politico, nessun "comandante" o guida. 
Forza Italia è  un partito liberale ma non elitario, anzi un partito liberaldemocratico popolare, è un partito cattolico ma non confessionale, è un partito laico ma non intollerante e laicista, è un partito nazionale ma non centralista.

STATO - Società

  • Crediamo che lo Stato debba essere al servizio dei cittadini e non i cittadini al servizio dello Stato

Negli ultimi anni ci troviamo di fronte uno Stato che non fa gli interessi dei propri cittadini, uno Stato, appunto, NEMICO dei cittadini. Uno Stato che,  dopo il complotto della caduta del Governo Berlusconi 2011 (unico a saper dire di no alla politica germanocentrica e all'austerità) non ha fatto altro che fare gli interessi della Merkel e dell'Europa, non considerando minimamente la gente, le imprese. Nella nostra concezione liberale noi crediamo che il cittadino debba essere sovrano. Da qui la differenza con coloro che "stanno a Sinistra", che si definiscono democratici ma che di fatto non lo sono. Il loro credo è il centralismo, il dirigismo, lo statalismo, ovvero il contrario del nostro. La loro concezione dello Stato discende dalla concezione dello Stato autoritario, padrone, lo Stato che fa tutto, che controlla tutto, che vuole sapere tutto, che regolamenta tutto. Insomma uno Stato come lo è oggi che, attraverso strumenti illiberali e anticostituzionali come il redditometro, spesometro, è riuscito, oltre a violare la privacy dei cittadini, a fare crollare i consumi.
Una politica di austerità attuata in un momento di crisi può solamente portare a disoccupazione, povertà, chiusura delle imprese, crollo dei consumi. In tutte le democrazie occidentali tutto questo è bandito. Non esiste ma in Italia è presente. Ecco perchè non possiamo ritenerci un Paese libero e democratico. 
Lo Stato, oggi presente in Italia, è esattamente l’opposto di quello a cui pensiamo noi: noi vogliamo Stato che si occupa soltanto, ma bene, dei servizi essenziali, e che lascia libertà totale per tutto il resto ai suoi cittadini. 
E coloro in cui lo Stato si impersona, impiegati, magistrati, uomini delle forze dell’ordine non hanno il diritto di rivolgersi, come spesso succede, con arroganza e con distacco perché siamo noi cittadini i loro datori di lavoro.
A noi piace chiamarlo Stato amico, che aiuta davvero chi ha bisogno.
Ecco perché Forza Italia si impegna anche per le famiglie, infatti,  dopo aver eliminato quell’odiosa tassa “di successione”, si impegna affinché non venga tassata la prima casa, pilastro su cui ogni famiglia costruisce le basi per il proprio futuro.
E ancora, l’unico Partito a garantire più autonomia e, quindi, attribuire funzioni ai governi locali che possono di certo gestirli meglio rispetto al governo centrale, molto più lontano.

 

ECONOMIA-IMPRESA

Bisogna, innanzitutto, premettere che, da Liberali, noi crediamo nell’impresa e vediamo nella stessa il grande valore sociale della creazione di lavoro, benessere e ricchezza.

·        Contro l’abolizione della "Proprietà Privata" e a favore dell’economia di mercato.

A differenza di noi liberali, la Sinistra è sempre stata a favore l’abolizione del regime della proprietà privata. Loro credono che l’economia debba essere concentrata così nelle mani del potere pubblico, cioè dello Stato, eliminando, in questo modo, la competizione, cioè la concorrenza degli uni verso gli altri, eliminando il mercato.
L’economia pianificata, da loro pensata, si può dunque definire come l’anti-economia, un sistema completamente irrazionale, che può avere solo finalità negative. La povertà, come la storia insegna, non è prodotta dall’economia di mercato ma da un economia pianificata. Questa teoria, purtroppo, persiste ancora nella mente di molti coloro che fanno di quel Partito Democratico, che di democratico ha poco e niente.
Ecco perché noi liberali, diversamente da loro, crediamo e siamo a favore ad un economia di mercato. Non può esserci benessere ove non esiste libertà. L’economia di mercato rappresenta l’unico sistema per produrre ricchezza. Un sistema basato su contrattazioni  “domanda e offerta”  che avvengono in piena libertà. Proprio come sono da tempo gli Stati Uniti, in cui le decisioni economiche spettano agli imprenditori privati e non allo Stato.

  • A Sostegno di imprese e Artigiani

Forza Italia negli anni ha sempre dimostrato una certa linea politica a sostegno di imprese e artigiani. Silvio Berlusconi entra in Politica da imprenditore, ha testato con mani le reali difficoltà che si incontrano durante il percorso imprenditoriale.
Sulla base di questo, negli anni, il Centrodestra ha cercato continuamente di eliminare tutti quei cavilli burocratici e abbassare la pressione fiscale inflitta dallo Stato alle imprese.
Aiutò, nei primi anni 2000, molti imprenditori grazie all’attuazione del Condono Tombale, tanto discusso dalla Sinistra. Nel 2013 la Corte dei Conti gli diede ragione affermando, ciò che noi  pensavamo già a proposito.
Infatti il Condono Tombale:
- dà possibilità all’imprenditore di “salvarsi” e continuare il proprio percorso;
- allo Stato di ricevere somme di denaro che, nel 70% dei casi, non avrebbe mai potuto ricevere.
Negli anni successivi, a questa manovra, la pressione fiscale fu ulteriormente abbassata di un punto percentuale all’anno, in cinque anni di 5 punti percentuali. Il tutto dava “respiro” alle imprese e possibilità di assumere e investire. Dopo la caduta del Governo Berlusconi, nel 2011, si sono alternati tre governi di cui uno tecnico, che fece cose vicinissime al pensiero del Partito Democratico, e due governi proprio con esponenti del PD. Varie riforme economiche attuate in questi tre anni hanno portato la tassazione alle imprese a raggiungere la percentuale record del 70%.
Il nostro motto è “Non può esserci ripresa se non c’è impresa”. L’ Italia è un Paese costituito prevalentemente da piccole e medie imprese. Quelle poche Multinazionali che avevano degli stabilimenti in Italia, hanno chiuso e molte di loro ci sono molto vicine a chiudere battenti poiché vista questa oppressiva burocrazia e questo incessante aumento della pressione fiscale, hanno deciso bene di andare via da un Paese che non garantisce sviluppo. Ma se chiudono le imprese, l’Italia fallisce.
Concetto che non può mai essere chiaro a questo PCI, PDS, DS e oggi chiamato PD che  ha da sempre posto innanzi alle imprese, i lavoratori considerando il datore di lavoro un evasore e uno “sfruttatore”  La CGIL e il Partito Democratico rappresentano una sola cosa in Italia (Epifani da segretario della CGIL è divenuto poi Segretario del Partito Democratico), hanno da sempre collaborato. Oggi un dato Istat sostiene che il dipendente sta in una posizione economica migliore e di rilievo rispetto al datore di lavoro. Se oggi Equitalia mette terrore fra la gente un ringraziamento deve andare a Visco e Bersani che diedero l’assetto a questo “Mostro” che ha provocato suicidi e disperazione.
Non possiamo pensare di avviarci alla ripresa con tale gente al Governo.
In questi anni sono state aumentate l’ Iva, in alcune regioni anche l’Irap, oltre alle imposte Imu e Tari. Paradossalmente il gettito fiscale è diminuito.
In un momento di crisi non si può fare ricorso ad una politica di austerità.
Per far riprendere l’economia e i consumi bisogna necessariamente fare ricorso all’ “equazione liberale” per la crescita e lo sviluppo:

- meno tasse sulle persone, sulle imprese
- flessibilità maggiore nei rapporti di lavoro,
- meno sprechi, meno privilegi
PRODUCONO
- maggiore competitività dei nostri prodotti, delle nostre aziende
- crescita dell’economia
- creazione di nuovi posti di lavoro
- maggior gettito nelle casse dello Stato
- più disponibilità dello Stato per aiutare chi ha veramente bisogno
- più libertà, libertà anche dal bisogno, per tutti!

Un’Italia con meno tasse e meno burocrazia, un’Italia che dia più spazio a chi assume il rischio d’impresa, a chi si assume il compito di produrre lavoro e benessere.
Noi vogliamo un’Italia, insomma, che dia più spazio al privato e meno allo Stato.
Questo è ciò in cui crediamo, questa è la strada da percorrere per cercare quantomeno di poter salvare il “salvabile”.

GIUSTIZIA

L’Italia non può definirsi un Paese totalmente libero e democratico. Il Problema della Giustizia in Italia deve far riflettere e non poco. Ci troviamo di fronte ad una Magistratura che, da un potere dello Stato, si è trasformata spesso in un potere sullo Stato.

·        Da Magistrati a Figure Politiche

Ebbene sì, in Italia ci troviamo di fronte a dei giudici che entrano in politica, a dei giudici che hanno magari “combattuto” l’avversario politico prima nelle aule giudiziarie e, successivamente fondando un Partito Politico hanno cercato di sconfiggerlo in ogni modo nelle elezioni. Abbiamo Magistrati che sono entrati in Politica dopo aver condotto importanti trattative anche su rapporti stato-mafia. Ha dell’incredibile il fatto che in Italia è possibile che un Magistrato dopo essere entrato in Politica può ritornare tranquillamente a giustiziare anche coloro che magari lo hanno sconfitto in democratiche elezioni facendo ricorso possibilmente anche ad una gestione politica dei pentiti.

·        La carriera unica dei giudici e dei pubblici ministeri

L’Italia è l’unico Paese in Europa che vede appartenere alla stessa categoria i giudici e i pubblici ministeri.
Da Paese libero e democratico non possiamo accettare che il pubblico ministero responsabile dell’accusa abbia la stessa carriera del magistrato che giudica.
Solamente con una divisione delle carriere e dei ruoli, si potrà arrivare a un processo da Stato di diritto. Un Processo in cui sia presente un giudice terzo, terzo rispetto anche al pubblico ministero, che possa decidere imparzialmente.

·        Responsabilità civile dei Magistrati

L’Italia ha diversi primati riguardo la Giustizia. In Italia i Giudici possono commettere qualsiasi errore, nessuno di loro pagherà.
Successe ad Enzo Tortora, succede continuamente a Berlusconi in questi anni. Accuse rivolte al leader del nostro Partito, che si sono rivelate totalmente infondate ma non hanno mai fatto “pagare” nessuno. In Italia un Magistrato può privare la libertà, far perdere dignità valori a qualsiasi persona. Può, infatti, condannare liberamente, magari poi negli anni a seguire verrà provata l’innocenza dell’imputato ma quel Giudice non pagherà mai per il suo errore.
Tutti pagano per i proprio errori, dai medici ai liberi professionisti.

Per tutte queste ragioni Forza Italia chiede già da un paio d’anni una Riforma della Giustizia. Solo le forza di Centrodestra fino ad ora hanno manifestato parere contrario a questa Giustizia illiberale. Chissà forse perché magari ad altri fa comodo lasciare senza responsabilità i Magistrati…..

Perché Forza italia, in 10 anni di governo, non è riuscita a riformare la Giustizia e trasformare questo Paese in un Paese veramente liberale?

La rivoluzione liberale tanto acclamata da Silvio Berlusconi non è stata realizzata del tutto per svariati motivi. Noi crediamo che fare politica significa realizzare cose concrete e non è un caso che in 10 anni di Governo, il Centrodestra sia riuscito a varare più riforme rispetto a tutti i governi dal 1946 ad oggi.
Forza Italia ha fatto tanto per l’Italia, Berlusconi ha fatto tanto per l’Italia. Ecco perché per noi rimane un leader indiscusso. Nessuno mai come lui.
Il problema della politica in Italia è il sistema di Partiti. Negli Usa sono presenti due grandi Partiti, democratici e repubblicani, due visioni differenti del mondo e a governare, alla fine, sarà solo uno di questi due Partiti. In Italia, col sistema di coalizioni, a governare non è il Partito che ha preso più voti, ma quello che garantisce la maggioranza al Partito maggiore. Ed ecco che iniziano i ricatti….Uno dei motivi è questo, ma anche il fatto che il Presidente del Consiglio non può rimuovere un Ministro quando quest’ultimo non adempie al programma politico che aveva prima sottoscritto. Un altro motivo è stata questa Giustizia illiberale che ha sempre impedito a Berlusconi di poter governare liberamente. Nessuno di noi dimentica che nel 1995, quando cadde il Primo Governo Berlusconi, le accuse che gli erano state rivolte si rivelarono totalmente infondate. E un altro motivo ancora, il più importante, ovvero che si è circondato, purtroppo, di gente inaffidabile, attaccata solo ed esclusivamente alla poltrona. Quella gente che pur di non perdere il posto ha cancellato in un solo colpo tutti gli ideali e valori che prima le appartenevano.

Noi siamo un gruppo di Giovani che crede in Forza Italia, che crede in Berlusconi, che crede nel Liberalismo e che spera in una trasformazione di questo Stato che, ogni giorno che passa, ci priva sempre più della libertà.

Notizie